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Appunti – numero 1

Vorremmo condividere con voi alcune riflessioni sull’individualismo esasperato che condiziona i nostri comportamenti.

Partiamo da una considerazione, che può essere ritenuta ben più di un’ipotesi, cioè che sia vero che l’essere umano sia un essere sociale e che abbia bisogno di una comunità per sopravvivere e per sviluppare la propria personalità.

Ci si chiede allora perché sembra che l’essere umano abbia perso il contatto con la sua vera natura e che si sia trasformato in un essere miope, mosso solo dal suo interesse personale. O meglio, perché l’essere umano occidentale, che, nella maggioranza dei casi, prende dalla comunità tutto quello che gli è necessario, si pone nei confronti degli altri esseri umani, suoi consociati, in maniera per lo più egoistica, esclusiva, conflittuale.

Forse una risposta può essere data dall’osservazione del tipo di società in cui viviamo, dalle regole che la sorreggono e la determinano. Difficilmente infatti l’essere umano si comporta diversamente dal contesto sociale in cui vive, sia perché il contesto influenza sempre chi in esso svolge la propria esistenza, sia perchè l’uomo è un essere particolarmente adattabile e quindi si presta particolarmente bene ad essere plasmato.

Per avere la prova di ciò, potrebbe essere sufficiente verificare se l’individualismo di cui stiamo parlando venga riscontrato nelle principali caratteristiche del sistema economico in cui viviamo, il capitalismo, e del sistema politico che regola il nostro vivere sociale, la democrazia rappresentativa.

Se si riflette su cosa stia alla base del sistema economico capitalistico, probabilmente la risposta più immediata e quella che più si avvicinerebbe alla realtà, sarebbe la ricerca del profitto individuale.

Forse un po’ più complicato è individuare invece cosa stia alla base del sistema politico della democrazia come noi la conosciamo. Complicato perché il significato di democrazia viene dato troppe volte per scondato, complicato perché è diffusa l’idea che la nostra democrazia sia il sistema politico migliore a disposizione in questo momento, complicato perché in reatà non esiste solo la democrazia rappresentativa, quella che ci governa, ma esiste anche quella partecipativa, che non è molto diffusa e che, purtroppo, non ci riguarda.

Sono diverse le cose che permettono alla democrazia rappresentativa di esistere, ma quella che stà alla base del sistema sono i singoli voti espressi da ogni singolo individuo. Se non ci fossero i voti dei singoli individui non si formerebbe nessuna maggiaoranza e senza maggioranza la damocrazia rappresentativa non può governare.

Quindi, il sistema sociale in cui viviamo si fonda su due pilastri, la ricerca del profitto individuale e il voto espresso dal singolo individuo. L’unica cosa che perciò conta per il sistema sociale che ci governa è l’individuo. È all’individuo che il politico ed il mondo degli affari si rivolgono. Ed è solo il singolo individuo che ad essi interessa, l’individuo come consumatore, l’individuo come elettore per ottenere prima e mantenere poi il consenso.

Se così stanno le cose, come ci si può stupire che gli appartenenti a questa società abbiano un atteggiamento individualista se è la stessa forma sociale ed economica che concepisce gli esseri umani solo come individui?

Conseguenza immediata di questi semplici ragionamenti è una sola, perché l’uomo occidentale possa riappropriarsi della sua stessa natura, deve rivoluzionare il sistema sociale in cui vive, deve superare il capitalismo e la democrazia rappresentativa. Gli strumenti ci sono già e di questi parleremo.

Pace.

1 commento su “Appunti – numero 1”

  1. Dal mio libro sul comodino:
    L’idea che gli altri non siano così indecifrabili o sgradevoli come può sembrare ha risvolti importanti anche in merito all’ossessione per lo status poiché il desiderio di distinguersi socialmente è in gran parte alimentato dalla repulsione per tutto ciò che comporta l’essere persone qualunque. Quanto più consideriamo umiliante, piatta, vile o ignobile una vita qualunque, tanto più forte sarà il desiderio di cambiarla. Quanto più la comunità è corrotta, tanto più intense saranno le attrattive del successo e dell’affermazione personale.
    (“L’importanza di essere amati” Alain de Botton)

    L’ansia da status è un bisogno di riconoscimento sociale che cela un profondo bisogno di amore collettivo, si parla sempre di amore inteso come passione, ma l’aspettativa d’amore che abbiamo dal mondo?
    muble muble…

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