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La cattiva e la buona novella del 22 Agosto 2012

Ma l’Informazione è libera?

Questa domanda sembra retorica e questo già stona in un mondo dove la rete, ci dicono, contenga tutte le informazioni, basta solo cercarle.

Anche questo può essere condiviso quando si tratta di sapere cosa succede; ma si può sapere cosa succede leggendo i canali ufficiali?

Forse no, ormai siamo informati per lo più da mataccini che non hanno il coraggio di dire per paura di perdere qualcosa; ma nonostante questo coma profondo giornalistico, i potenti continuano a fare sempre di più alla luce del sole e dire sempre più esplicitamente i loro deliri. E noi zitti.

Quando si fa una operazione matematica si deve sempre verificare il risultato ottenuto se è corretto; ma come? Basta fare il calcolo a ritroso, come per esempio la famosa prova del nove. Questo è il modo del Collettivo Umano per la Libera Informazione di informarsi da coloro che ci dovrebbero informare, ma che non ci informano su chi dovrebbe informare pubblicamente le proprie azioni e i propri progetti essendo in tal posizione non per diritto acquisito, ma eletto da tutti noi per governarci (e già dalla parola governarci dovremmo già identificare un messaggio: non siamo in grado di governarci, ma necessitiamo di delegare…).

Noi cerchiamo non tanto saggezza, lungimiranza o genio, ma intelligenza, logica o semplice coerenza.

Wikileaks ha reso pubblica ogni informazione ricevuta sotto banco dai governi del mondo, la talpa americana è dentro ad un carcere senza sapere se e quando uscirà, Assange ha trovato rifugio nell’Ambasciata dell’Equador, Noam Chomsky si schiera, il governo britannico ammette di aver pensato anche ad un blitz (e se l’ambasciata era francese o tedesca?), il premio Nobel per la Pace Obama si chiede come sia riuscito a vincere un premio nonostante la pena di morte e l’ergastolo ancora presenti nel suo amato, democratico e libero paese. E da noi? I politici zitti e la stampa non chiede di questo silenzio. Non incalza. Non insiste. Perché?

Le Pussy Riot vanno in carcere per aver ballato e suonato punk in una chiesa russa, ma non vengono processate dall’ordine ecclesiastico, ma dallo stato laico russo. Due anni di carcere. Mobilitazione giovanile in tutto il paese, persino Garry Kasparov, genio degli scacchi, viene preso dalla polizia, il mondo degli artisti e delle menti libere si mobilita e si stringe nella protesta, degli hackers si infiltrano nel sito del tribunale per un attimo, the Guardian pubblica i loro ultimo brano pochi minuti dopo la sentenza ( Siamo tutti Pussy Riot ) che non la manda a dire a Putin&Company, l’unico giornale russo che si espone è la solita Novaja Gazeta (quella per cui lavorava anche Anna Politkovskaja, uccisa perché troppo curiosa) non ancora smembrata nonostante i ripetuti attacchi al Mecenate che la finanzia. E i politici zitti e la stampa non chiede di questo silenzio. Non incalza. Non insiste. Perché?

L’Ilva è sempre stata una polveriera. Fino ad oggi solo per il popolo. Poi un pool di magistrati ha deciso di abbattere il muro e da lì sta uscendo di tutto, di come non hanno mai rispettato l’ambiente, di come hanno unto il territorio, sia come terreno e sia come umani, compreso un pseudo versamento al Vescovo. Al Vescovo? Ma quello che è nominato per parlare in nome del Creatore dell’Universo? Non può essere. Il buon Creatore sa sempre tutto e questa è più che una garanzia, non avrebbe permesso a qualcuno che parla in suo nome di fare una cazzata simile, o no? E i politici zitti e la stampa non chiede di questo silenzio. Non incalza. Non insiste. Perché?

Il terremoto è passato, i riflettori si sono spenti e dopo il pellegrinaggio mediatico, come l’Abruzzo, anche l’Emilia viene lasciata lentamente al suo destino? Se si fossero dimenticati, forse si sarebbe già risollevata e invece no, sono andati, hanno messo paletti e muri, decreti e leggi, dove il cittadino si trova inerme e i soliti squali sono pronti alla grande abbuffata. Ma chi sono questi avvoltoi? La malavita organizzata? Lo Stato? Intanto i cittadini che hanno perso la casa che non possono ricostruire perché devono aspettare l’autorizzazione, non devono aspettare di pagare le tasse sui loro muri caduti. Ma è normale? E i politici zitti e la stampa non chiede di questo silenzio. Non incalza. Non insiste. Perché?

La Svizzera si offende perché lo staff di Obama ha prodotto un video che denigra lo sfidante dove si sottolinea che il paese della cioccolata è un paradiso fiscale. Ma perché si offende? Non lo é? Qualcuno ci spiega come uno stato così minuscolo sia riuscito a non farsi toccare dalle guerre mondiali? Non diteci che crediamo ancora alla storia della neutralità… l’Europa a ferro e fuoco in mano a dittatori che bombardano e uccidono chiunque, ma la Svizzera no… perché?

Un politico americano vaneggia sull’aborto e sulle donne violentate, mentre uno italiano non perde l’occasione di un saggio silenzio per tirar fuori il peggio di sè: castrazione chimica e fuori i clandestini. Ma i padani a Roma sono da considerarsi clandestini?

Il meeting di Rimini conferma la sua natura: comunione liberazione. Se non si vuole essere fischiati, lì è il posto giusto. Anche Famiglia Cristiana li ha pesantemente bacchettati, invece Formigoni dice che sono educati e che il dissenso al massimo si esprime con il non applauso. Tra un po’ che facciamo? Dopo averli dichiarati maleducati, facciamo diventare i fischi illegali?

I consiglieri comunali di Pescara hanno protestato. No, non contro la politica dei loro superiori. No, non contro il marcio di questa società. No, no, no… hanno protestato perché hanno tolto loro l’ingresso omaggio allo stadio. E  alcuni cittadini con il vizio del sorridere non hanno perso la ghiotta occasione: Adotta un consigliere

Negli ultimi cinquant’anni la popolazione non è aumentata, nonostante questo abbiamo cementificato un area pari al Friuli Venezia Giulia diventando i primi produttori di cemento, rubando il futuro all’agricoltura. Ma è normale?

E mentre Fiorello vende la sua arte alle compagnie telefoniche arrivando persino a sposarle, Batman è sotto accusa. Perché?

Perché i politici e i pensatori americani si contendono il paladino, chi dice che sia di destra chi di sinistra. Una cosa è sicura, chi scrive la storia non ha capito nulla dell’Anarchia, visto che la dipinge come il caos. Questo nominare il paradiso descrivendolo come l’Inferno alla fine ha funzionato, visto che neanche i politici, i pensatori, i giornalisti e neppure gli artisti si accorgono di tale bestemmia antro-socio-politica. La loro è la cosa più lontana dall’Anarchia e per loro coniamo il loro Stato: AnAnarchia. Tutti voi meritate il vostro essere: liberi di essere servi e schiavi e quindi pure contenti. Verrete ricordati così. Contenti voi…

Per non dimenticare almeno 30 guerre in corso, che distruggono il pianeta, lo infestano di piombo, gas e mine, uccidono e feriscono persone, per lo più bambini, riducono la vita di popolazioni ad un inferno, carestia, povertà, fame, igiene pressoché nulla, come assistenza sanitaria e istruzione, futuro inesistente, una sola cosa… sopravvivere. Se in una famiglia un fratello vivesse in queste condizioni e l’altro nel benessere saremmo tutti li a giudicare. E invece… visto che ci siamo abituati… zitti… testa piegata sulla ciotola piena, quando dovremmo ribellarci tutti a chi ci vuole così, come dei Kapò. Siamo come i cani, anzi peggio, loro almeno sono fedeli ai buoni sentimenti e sono pronti a dare la vita per difenderli. E domani, 23 Agosto (1927), uccidemmo Sacco e Vanzetti. E zitti nelle ciotole.

In questo declino sociale non riusciamo a trovare una buona notizia se non il fatto che oggi è un giorno speciale, la nostra r-esistente sorridente compie gli anni e per questo ti prendi il nostro abbrabbacio collettivo.

Pace

 

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