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La fine del nostro mondo e, forse, l’inizio di uno nuovo.

Quante volte ci siamo fermati a parlare della fine del mondo?
A parte le volte in cui ci siamo fatte grasse risate, che senso ha avuto perdere tempo in discorsi da anno Mille e non più mille?
L’unico senso sarebbe stato quello di prendere l’occasione per un bell’ esame di coscienza collettiva, e invece?
Come ci presentiamo alla nuova era che inizia oggi (sempre che l’Apocalisse non aspetti l’ultimo per farci la sorpresa con il botto)?
Il Nobel per la Pace alla Comunità Europea, creatura dei signori delle banche e delle finanziarie.
La politica che ogni giorno smentisce se stessa e ogni giorno riesce a sprofondare sempre di più nell’oblio; 
all’estero, come sempre, esagerano, come il premier russo che crede a Babbo Natale e dice che gli alieni sono tra noi: http://video.repubblica.it/mondo/il-fuori-onda-di-medvedev-gli-alieni-sono-tra-noi/113132/111532?ref=HRESS-7
Per fortuna che dopo qualche giorno il suo Mentore Putin rassicura tutti dichiarando che la fine del mondo ci sarà tra 4,5 miliardi di anni: http://video.repubblica.it/mondo/putin-io-so-quando-arrivera-la-fine-del-mondo/114294/112697?ref=search
E in Italia?
Qualcuno ha deciso di non aspettare e sbottare prima, come fede alla Zanzara:
Ma quando arriverà il giorno del processo pubblico pasoliniano contro tutti coloro che hanno preso parte al decadimento socio-politico-culturale?
Questo purtroppo non lo sappiamo, quello che sappiamo è che «Non conosciamo i tempi della seconda venuta di Gesù, ma prima bisogna che tutti i suoi nemici siano sconfitti» (By PapaRaz): http://www.famigliacristiana.it/chiesa/news_1/articolo/papa-non-si-sa-quando-gesu-tornera.aspx
Intanto anche Massa ha aderito al Natale e fatto il suo presepe nella piazza che ha aperto polemiche a non finire: http://www.repubblica.it/cronaca/2012/12/09/foto/carrara_il_presepe_in_piazza_ges_bambino_uno_scheletro-48398742/1/?ref=HRESS-17
Strano che si protesti e si urli allo scandalo per aver visto un Gesù scheletrico come tanti, troppi bambini in questo mondo; e il Papa, che ricordo essere la voce di Dio in terra e quindi portatore della Pace, come risponde?
Risponde con messaggi di pace bellissimi;
Eutanasia, Aborto e Unioni Omosessuali sono minacce per la famiglia:  http://www.repubblica.it/esteri/2012/12/14/news/papa_aborto-48729306/
Con tutte le guerre, le ingiustizie e tutte le porcherie perpetrate dai potenti… ce la prendiamo con le minoranze e usiamo parole come attentato…
Un dubbio: ma tutte queste affermazioni non sono un attentato contro l’Umanità?
E i fedeli cristiani non si sono stancati di ascoltare certe malvagità?
Niente fine del mondo e niente Natale, non lo meritiamo; siamo lontani anni luce dall’essere umani.
Restiamo Umani, come diceva un Umano vero, Vik Utopia, e qualche giorno fa la sua mamma, Egidia, ha presentato il libro de “Il viaggio di Vittorio”, per raccontare tutto Vittorio e non solo Vittorio in Palestina.
L’abbiamo ascoltata, e ci ha fatto bene. La testimonianza della vita di un uomo che ha dedicato tutto se stesso per gli uomini e le donne più oppresse e ha combattuto con loro per i loro diritti. Nessun eroismo, nessun paternalismo o pietismo. “Non era là per loro” dice Egidia, “ma con loro. Era uno di loro. E lui era contento così, e noi”, continua, con un dolce sorriso, “non potevamo non essere contenti con lui”. L’abbiamo ascoltata e ci siamo commossi con lei quando ha confessato che, a volte, guardando la copertina del libro, con un bel Vittorio sorridente, si chiede “Perché continui a sorridere?”. Perché così, tutti, descrivono Vik, sempre sorridente, riusciva a far sorridere anche i bambini nelle scuole durante i bombardamenti. E ci siamo commossi con lei quando alla domanda se è mai andata a Gaza, ha risposto che ancora no, perché non pronta a ricevere tutto quell’amore che saprebbe di trovare. “Il cuore non reggerebbe”. “Vorrei che questo libro vi diventi amico”, dice Egidia, “così come Vittorio, perché magari può aiutare, così come le nostre vite si completavano a vicenda. Inoltre, Vittorio, a Gaza più che mai, ha capito l’importanza dell’informazione; e allora se parlare di questo libro significa parlare ancora della Palestina, di Gaza e del loro dramma, allora forse significa anche continuare un po’ a fare quello che faceva Vittorio”.
E per concludere il racconto di questo incontro speciale riportiamo la riflessione di Egidia su un termine a noi molto a cuore.
“Nel libro si incontra spesso la parola Partigiano. Non vuol dire nient’altro quello che la parola dice, prendere una parte. E scegliere di stare dalla parte giusta. Nei tempi della resistenza i partigiani erano quelli di una parte, gli altri avevano altri nomi. Chi è partigiano è scomodo e viene attaccato, ma io sono partigiana e degli attacchi non m’importa assolutamente. Sì, partigiano non è soltanto una parola ma un modo di vivere”.
Restiamo umani.

Pace.

PS: Chiudiamo con perla: i nostri angeli stasera tornano a volare e restano alle fermate con noi umani: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/12/20/news/tornano_gli_angeli_delle_fermate_salvati_da_un_accordo_con_tper-49149501/
E Domenica, a genova, presentano il loro Libro Angelico: http://allevents.in/Genoa/Presentazione-libro-Angeli-alle-fermate/171800596294932
E per chi non sa dove trovarlo, a seguire il link delle librerie dove trovarlo e se non ci trovate la vostra di fiducia, chiedeteglielo, purché sia una libreria indipendente: https://www.acrossalive.com/angeli-alle-fermate/librerie-che-lo-possono-dare/

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