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La nostra memoria per un click

Non è così?

Politici sensibili che non mancano un appuntamento per ricordare, commemorare, per un click fotografico o video.
Divi e teledivi sensibili che non mancano un appuntamento per ricordare, commemorare, per un click sul telecomando.
Noi, popolo sensibile, che sui nostri blog, socialnetwork, vetrine personali e vetrine di autocelebrazione non manchiamo un appuntamento per ricordare, commemorare chiunque e qualunque evento, l’importante è esserci, per un click su un mi piace.
Piangiamo per i morti di un tempo senza renderci conto di quanti olocausti (et. “sacrifici estremi”) provochiamo oggi con il nostro comportamento.

Interi popoli schiavizzati da un debito pattuito da colonialisti e dittatori, popoli ridotti alla fame per aver grasso in abbondanza nei nostri piatti, popoli in guerra perché noi abbiamo bisogno di materie prime e a basso prezzo, minoranze che non hanno i loro diritti umani, popoli che saltano sulle mine costruite e da noi vendute, popoli schiavi di un mercato che ci chiamano libero ma che libero è solo nella dicitura, il resto è sempre e solo una cosa: dittatura. Da una parte chi la subisce veramente e dall’altra chi si accontenta delle briciole per terra dei loro grassi dittatori.

Per quanto ci possono sembrare cose enormi che ci fanno sentire impotenti, ognuno di noi ha un potere grandissimo. Ha il potere di cercare di essere libero nel pensiero, parlando, confrontandosi e soprattutto ascoltando. Abbiamo il potere di sostenere un certo tipo di commercio, piccolo, sostenibile, più etico, invece che andare nelle anonime catene (che siano di alimenti, libri, vestiti è uguale). Abbiamo il potere di scegliere di consumare meno, di riciclare di riusare. Abbiamo il potere di scegliere. Ecco, forse è semplicemente questo il potere più grande che abbiamo. In ogni singola azione quotidiana possiamo chiederci se è etica o meno e scegliere se portarla avanti o no.

Oggi, come sempre, non solo vogliamo ricordarci di quanto siamo stati disumani, ma quanto purtroppo, lo siamo ancora con il nostro pensare, con il nostro dire e con il nostro fare quotidiano.
Piangiamo la nostra immane violenza contro gli esseri umani nell’Olocausto e ci dimentichiamo degli olocausti in giro per il mondo che finanziamo o semplicemente accettiamo.

Dipende tutto da noi. Singole scelte etiche non ci rendono famosi, non danno visibilità, non sono associate al successo. Ma rendono leggera l’anima e, silenziosamente, più bello il mondo.

Oggi il Collettivo vuole ricordare a tutti noi ciò che ci ricordava il grande Vik e il nostro amico Handala:
Restiamo umani.

E aggiungiamo: sempre, in ogni scelta. Dipende tutto da noi. E, forse, più di tante cerimonie e tanti click, è questo l’unico modo per rendere pace ai morti che furono.

Pace

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