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“Hey McEmma, c’è qualcuno in casa? (e in Aula?)”

Lettera al Ministro Bonino: “Hey, McEmma, c’è qualcuno in casa? (e in Aula?)”
“Signora Bonino,
abbiamo letto le sue parole, di quanto soffre, quanta pena nutre nel cuore e quanto desidera in cuor suo che le violenze egiziane smettano al più presto.
Bonino, stop violenza. “Sono profondamente addolorata per quanto sta avvenendo in Egitto e per la perdita di vite umane. Avevo espresso l’auspicio che le piazze dei sit in si svuotassero grazie al raggiungimento di un accordo tra le parti, e non con l’intervento delle forze di polizia che non aiuta la ricerca di una soluzione alla crisi politica”, ha affermato la titolare della Farnesina, Emma Bonino. “Mi rivolgo a tutte le forze in campo – ha poi aggiunto – affinché facciano tutto quanto in loro potere per fermare immediatamente la violenza esplosa nel Paese”.
Il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino ha stigmatizzato una repressione “brutale, inaccettabile, non scusabile”, e espressioni di preoccupazione sono arrivate dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dalla Germania. E sul governo provvisorio è caduta ufficialmente la tegola Mohamed El Baradei: il vicepresidente ad interim, premio Nobel per la Pace, ha messo le proprie dimissioni sul tavolo del presidente Adly Mansour che è stato costretto ad accettarle.
(http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/15/news/egitto_i_fratelli_musulmani_i_morti_sono_4500-64796925/?ref=search)
Il collettivo si chiede se lei, oltre ad essere umanamente e intellettualmente donna, sia pure connessa.
Ma lei è Ministro oppure no?
Lei, quando lavora da Ministro, che fa?
Ah… sì, forse pensa, forse riflette sui mali del mondo e forse… su come risolverli.
Poi, magari, piange pure.
E’ amica della Fornero?
Due più due fa quattro, non è difficile.
Se vuole contribuire alla pace, sarebbe già un bel passo denunciare e fermare il nostro contributo alla guerra.
A questo punto i casi sono due:
A) L’Italia e con lei tutte le sue aziende di ogni genere, e non solo quelle di armi, non contribuiscono agli scontri (non solo egiziani), ma in giro per tutto il mondo. In questo caso, brava, continui così.

B) Non è così.
In questo caso, secondo noi, lei si dovrebbe vergognare. E andarsene.

Ma non pianga, non faccia così, magari ha bisogno di riposo.
I segnali, che ne ha bisogno, ci sarebbero, Snowden e  Alma Shalabayeva con la figlia Alua sono quelli più evidenti.
In Egitto, come in Siria, non c’erano così tante armi prima del conflitto e adesso stanno pure aumentando.
Ci dice perché e come?
Sono poveri, sono in crisi e riescono a permettersi tutte queste armi?
Scendono come manna dal cielo?
Chi gliele fornisce?
Chi gliele vende ai saldi di Agosto?
Provi a chiamare altri ministri, uno a caso, il Ministro Mauro, altro “specialista” della Pace Armata, magari se unite le forze riuscite a fare meglio…
Ministro Bonino, quando si parla di Pace, bisogna unire alle parole anche pensieri e azioni.
Fatti, non pugnette.
Coscienza e coerenza.
In caso contrario è aria fritta.
Ma in questo periodo l’unico fritto gradito è quello di mare.
Quel mare dove esseri umani come noi rischiano la vita per arrivare dove non c’è la violenza quotidiana; e quando arrivano?
Li mettiamo in gabbia dentro ad un altro ossimoro, i centri di accoglienza.
Lo sa che quello di Lampedusa, quello più grande dei due, veniva chiamato “Il Gabbio”?
E qui rinizia A o B.
Ma lei, Ministro Bonino, come fa a dormire?
Nooo…
dorme in piedi?”
Pace

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