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Nel nome dei figli

I am a person

Lettera al Family Gay, ops, Day:

Siete liberi di amare chi volete.
Siete liberi di sposare chi volete.
Siete liberi di fare una famiglia con chi volete.
Sinceramente non capiamo cosa importa a voi di chi noi amiamo, chi sposiamo o con chi facciamo una famiglia.
Questo ci urta. E ci urta parecchio.
Ma noi siamo inclini a guardare avanti e pensiamo soprattutto ai nostri figli.
Noi vogliamo che i nostri figli e le nostre figlie possano godere degli stessi diritti.
Se nostro figlio nasce gay, etero, trans, o qualsiasi altra etichetta sessuale esista, noi vogliamo che nostro figlio si senta libero da subito di amare chi vuole, di sposare chi vuole e di costruire una famiglia con chi vuole.
E così vale per nostra figlia.
(E per tutti i bambini e bambini del mondo senza una famiglia, ci auguriamo che possano trovare e crescere in una famiglia felice, che per voi vuol dire maschio e femmina, ma che per noi vuol dire semplicemente persone che li amano e che li crescono).
E se non possono farlo è solo per colpa vostra, che invece di pensare alla vostra vita, vi ostinate a sentenziare, ostacolare e rovinare quelle degli altri.
E voi sareste quelli che devono dire chi ama chi, chi sposa chi e chi adotta chi?
E se noi fossimo come voi?
E se noi fossimo come voi, così arroganti di pensare di sapere e di decidere delle vite degli altri, vostra compresa?
E se andassimo dai vostri genitori per dire che voi siete la più grande delusione e il regalo peggiore per l’umanità?
E se vi impedissimo di amare chi amate e di creare una famiglia?
Ma per fortuna non siamo come voi.
Noi guardiamo al futuro.
Quindi, che voi siate uno mille o centomila, sfilate, camminate e andate più lontano possibile, così da lasciare libere di essere, di amare e di vivere le nostre figlie e i nostri figli.
Noi vi salutiamo con i primi 96 secondi di Louis C.K.

Grazie.
Ora andate.
In pace.

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